Le reti acquedottistiche
Una rete
acquedottistica può essere schematizzata nella maniera più semplice come in
figura 1. Un serbatoio alimenta una condotta principale da cui si ripartiscono
più condotte secondarie che portano l’acqua alle utenze. Il dislivello
geometrico fra alimentazione e tutte le utenze sia H .Applicando il teorema di Bernoulli , in assenza di perdite di carico, la velocità di
uscita V= √2gH e la portata di ciascuna utenza è Qu= V x
A . La portata complessiva nel condotto
principale è pertanto Q= N Q1 dove N è
il numero di utenze o rami secondari. Pertanto la portata erogata
complessivamente aumenta in misura direttamente proporzionale alle utenze
collegate e la portata di ogni utenza è costante.
figura
1:schema della rete acquedottistica
Ben diversa
è la situazione considerando le perdite di carico. In questo caso riapplicando
il Teorema di Bernoulli si ha:
H-HW1-HW2=V2/2g [1]
Dove
HW1 e HW2 sono le perdite di carico della condotta principale e delle condotta
secondaria, le quali ultime hanno le stesse caratteristiche di diametro e
lunghezza. Se supponiamo, per semplicità, che i tubi siano lisci, vale
l’equazione della perdita:
HW=k
L q1,75/D4,75
dove
K=811158641 HW in Pascal L=lunghezza in metri, q portata in m3/h
D=diametro interno in mm
Pertanto
la [1] diventa:
H-
k L1 q1,75/D14,75- k L2 (q/N) 1,75/D24,75=V2/2g [2]
Dove
q=portata della condotta principale , (q/N) portata di ognuna delle condotte
secondarie. L1 D1 e L2 D2
rispettivamente lunghezza e diametro del condotto principale e del condotto
secondario, v0velocità di uscita dalle condotte secondarie.
La
velocità di uscita V è a sua volta funzione della portata , essendo
V=353
q/D2 [3]
si ha
quindi:
V=353
q/ N D22
Pertanto:
V2/2g=3532
q2/N2 D24 2g
E
conglobando in ks=3532 / 2g
V2/2g=Ks q2/N2 D24
In
definitiva la [2] diventa:
H- k L1 q1,75/D14,75-
k L2 q1,75/(N 1,75D24,75)-
Ks q2/N2 D24 =0 [3]
oppure:
H-
q1,75 (k L1 /D14,75- k L2 /(N 1,75D24,75)-
Ks q2/N2 D24=0
Ponendo
a=(k L1 /D14,75)
b=k L2
/D24,75
c=Ks/ D24
si ha in definitiva:
H-
a q1,75 - b q1,75 /N 1,75- c q2/N2
=0 [4]
Questa
equazione può essere risolta in funzione del valore di N determinando il valore
di q.
Un esempio
numerico:
L1 |
1000
m |
L2 |
25
m |
D1 |
250
mm |
D2 |
50
mm |
H
25 m
N |
q |
q/N |
Hw1 |
Hw2 |
v |
P |
|
||
10 |
121,4 |
12,1 |
1,496 |
1,390 |
20,82 |
22,115 |
|
dove
P=pressione all’uscita dal condotto secondario
P=H-HW1-HW2 in m H2O
HW1,HW2 in m H2O
V =velocità
uscita [m/s]
Figura
2:portata totale in funzione del numero di uenze N
Dal
grafico di figura 2 si può notare che la portata di uscita totale aumenta in
misura notevole fino ad un valore di N, in questo caso circa 100, per poi
rimanere stabile sul valore massimo con un tratto orizzontale. In questo
secondo tratto , essendo la portata totale QT costante, la portata nei rami
secondari q1 è inversamente proporzionale al numero di utenze(figura 3):
q1=QT/N
Figura 3:portata delle utenze in
funzione del loro numero
La
portata massima è funzione del diametro del condotto principale, come nel
grafico di figura 4
Figura
4 :portata max in funzione del diametro del condotto
principale